L’inventario patrimoniale è il documento di dettaglio che contiene tutti i dati relativi alle immobilizzazioni materiali ed immateriali di proprietà di Enti Pubblici e privati. L’inventario è quindi un elenco analitico e completo dei cespiti alla base del sistema di contabilità economico patrimoniale, il cui costante aggiornamento contribuisce alla produzione di uno stato patrimoniale corretto e veritiero, in conformità ai dettami civilistici.
L’inventario dei beni immobili e mobili patrimoniali è inoltre elemento propedeutico per tutte le scelte strategiche di gestione. Solo la conoscenza di ciò che si possiede, di come viene utilizzato, di quali sono i costi connessi alla conservazione e alla conduzione, consente di mettere in atto azioni virtuose di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio.
Si tratta quindi non di un libro polveroso ma di un vero e proprio sistema di asset management, che deve racchiudere in sé, oltre all’aspetto della valutazione contabile, tutti i dati tecnici e amministrativi necessari alla corretta gestione deli beni patrimoniali da inventario, nell’ottica dell’efficientamento dei processi connessi alla conduzione dei cespiti.
Differenze fra stato patrimoniale e inventario: facciamo chiarezza
L’inventario dei beni immobili e mobili patrimoniali è, come detto, un elenco di cespiti che, attraverso i suoi valori dinamici, contribuisce alla redazione dello stato patrimoniale.
Nella sostanza il rapporto che lega la contabilità economico patrimoniale all’inventario è basato su uno scambio continuo di dati di dare e avere che, secondo la modalità prevista dalla partita doppia, alimenta, a seconda delle operazioni, la componente patrimoniale (libro cespiti/inventario), ovvero quella economica.
Tale sistema, adottato da sempre nell’ambito privato e regolamentato dai principi contabili nazionali ed internazionali, è oggi oggetto di un percorso di graduale assimilazione anche nella contabilità degli Enti Pubblici. Il D.lgs. 118/2011 ha avviato il processo di transizione da una contabilità strettamente finanziaria a profili di gestione economico patrimoniale che avrà il suo termine con l’attuazione della riforma 1.15, prevista dal PNRR, che prevede anche per gli Enti Locali e la PA l’adozione di un sistema ACCRUAL (sistema di contabilità economico patrimoniale).
Quindi, più che di differenza fra stato patrimoniale ed inventario, si può parlare dell’inventario come del sistema di gestione dei cespiti che riceve input, secondo il principio della competenza, dalla contabilità generale e restituisce dati al medesimo sistema necessari per la produzione dello stato patrimoniale e dei costi/ricavi “patrimoniali” di competenza.
Riforme e novità nella gestione dell’inventario patrimoniale beni pubblici
Le riforme in itinere pongono la
gestione del patrimonio e dell’inventario degli Enti pubblici come elemento strategico per il futuro prossimo delle pubbliche amministrazioni. È quindi necessario iniziare ad ipotizzare scenari e percorsi di nuovo censimento dei beni e di adozione di soluzioni applicative adeguate ad una gestione a 360 gradi di tutti i processi legati al cespite.
La riforma ACCRUAL della contabilità è un’occasione unica per impostare un sistema completo di gestione patrimoniale che, per natura e consistenza del patrimonio degli enti pubblici, non può limitarsi ad una soluzione standard di contabilità generale.
I beni patrimoniali da inventario di proprietà degli Enti Locali e della pubblica amministrazione sono costituiti da insiemi compositi di
- Edifici
- Terreni
- Infrastrutture
- complessi immobiliari
Che siano utilizzati per fini istituzionali o dati in uso a terzi, necessitano di sistemi di gestione patrimoniale articolati in grado di mappare e guidare processi complessi di conduzione, manutenzione e valorizzazione del patrimonio.
La sfida per gli enti è dunque quella di dotarsi di un
inventario conforme alla norma e di un sistema gestionale che soddisfi tutti i criteri sopra elencati.
Progel srl, con oltre 25 anni di esperienza nell’ambito dei servizi di inventario, è in grado di supportare l’Ente pubblico in tutte le varie fasi della riforma, dal censimento dei beni alla fornitura di apposita soluzione gestionale, per concludere con la redazione di veri e propri piani strategici di valorizzazione del patrimonio.
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