Le criticità di bilancio nelle iscrizioni delle immobilizzazioni materiali nello stato patrimoniale e il ruolo di controllo nella revisione. Breve analisi del tema.
LE PROCEDURE DI REVISIONE E IL RUOLO DEGLI INVENTARI NEL PRIVATO
Secondo i principi emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC 16),
le immobilizzazioni materiali sono beni tangibili, costituenti parte dell’organizzazione permanete dell’azienda, di uso durevole destinati alla produzione del reddito nella gestione caratteristica e non sono quindi destinati alla vendita o alla commercializzazione.
Le immobilizzazioni materiali costituiscono di conseguenza parte del patrimonio permanete dell’azienda inteso come il complesso di beni immobili e beni mobili che, insieme alle immobilizzazioni immateriali, rappresentano il capitale strumentale in dotazione all’impresa per lo svolgimento della propria attività ovvero gli investimenti finanziari aventi tale natura, oppure, ancora, beni posseduti in ossequio a norme di legge o a titolo di accessorio rispetto al bene principale.
Le immobilizzazioni materiali vengono iscritte al costo di acquisto o di produzione, sono soggette ad ammortamento annuo, svalutazione, rivalutazione e vengono iscritte nello stato patrimoniale aziendale.
Nel processo di revisione contabile la parte di verifica delle corrette scritture relative all’inserimento, gestione e conservazione delle immobilizzazioni è dunque elemento di particolare delicatezza che incide oltre che sulla dotazione patrimoniale aziendale, anche sulla rilevazione dei risultati di gestione e relativo riflesso sul conto economico aziendale.
L’obbiettivo di un programma di revisione per la componente immobilizzazioni deve quini tendere ad approfondire le seguenti tematiche:
- Verifica delle asserzioni;
- Analisi e identificazione dei rischi di revisione;
- Risposta della revisione;
- La relazione di revisione
LE ASSERZIONI
Le asserzioni alla base dell’iscrizione di un cespite materiale a bilancio sono:
- tangibilità ovvero esistenza del bene;
- corretta iscrizione patrimoniale ovvero che il bene sia contabilizzato al valore di costo o produzione e che il valore di bilancio sia pari al costo al netto degli ammortamenti maturati e delle eventuali svalutazioni;
- valore netto non superiore al valore recuperabile
ANALISI E IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI DI REVISIONE
Sulla base delle asserzioni vi sono alcuni rischi di revisione comunemente identificati per le immobilizzazioni materiali quali:
Completezza: Verificare che TUTTE le immobilizzazioni siano state contabilizzate in bilancio.
Tutte le acquisizioni e le alienazioni intervenute nell’esercizio devono essere correttamente registrate, così come gli eventuali costi incrementativi; le immobilizzazioni devono inoltre essere state ammortizzate mediante criteri accettabili di metodo di ammortamento e di vita utile.
Esistenza: Verificare che TUTTE le immobilizzazioni materiali iscritte in bilancio esistano fisicamente.
Il presupposto per cui un’immobilizzazione materiale sia mantenuta a patrimonio origina dall’esistenza fisica del cespite. Questa fattispecie presuppone una corretta gestione della vita del bene che preveda procedure e filiere di comunicazione che registrino i passaggi di consegna dei beni, il loro accantonamento per obsolescenza fino alla corretta gestione dello scarico.
Valutazione: Verificare che la società valorizzi le immobilizzazioni secondo corretti OIC,
Questa fattispecie di criticità è legata all’utilizzo non corretto dei profili di ammortamento dei cespiti ovvero alla non corretta registrazione della svalutazione dei cespiti o ancora la non corretta contabilizzazione degli incrementi patrimoniali per realizzazione interna di immobilizzazioni.
LE RISPOSTE DI REVISIONE
Qualora le immobilizzazioni siano quantitativamente e qualitativamente significative nell’ambito del bilancio, il revisore deve raccogliere elementi probativi che certifichino la validità dei documenti contabili. Per la
componente completezza, nell’ambito della revisione annuale l’elemento centrale è la verifica della documentazione a supporto delle acquisizione e cessioni di cespiti quali:
- ordini, bolle e fatture per acquisto di beni;
- ordini e fatture per prestazione di terzi;
- contratti o atti notarili per acquisto di immobili;
- stati di avanzamento lavori per immobilizzazioni in corso;
- offerte ricevute da acquirenti per cessioni di beni;
- fatture di vendita e bolle di accompagnamento emesse;
- verbali di distruzione per beni eliminati fisicamente;
Per la
componente esistenza l’attività necessaria alla verifica dello stato dell’arte è l’esecuzione di un inventario a campione e la richiesta al management societario sull’esistenza di soluzioni informatiche di gestione della vita fisica del cespite. La conta fisica dei beni potrà mettere inoltre in evidenza la presenza di eventuali cespiti danneggiati o obsoleti per i quali non è intervenuto il corrette processo di svalutazione.
Per la componente
valutazione il processo di verifica si concentrerà sulla componente di iscrizione del valore storico, il profilo di ammortamento adottato, il calcolo del fondo di ammortamento e le eventuali plusvalenza o minsuvalenze registrate a conto economico.
LA RELAZIONE DI REVISIONE
La relazione di revisione deve raccogliere gli eventuali rilievi al bilancio in caso di errori significativi nella gestione della contabilizzazione. Di seguito alcune casistiche a titolo esemplificativo:
- patrimonializzazione di costi sostenuti che in base ai principi OIC sono da ritenersi costi di tipo corrente;
- variazione dei profili di ammortamento dei beni;
- modifica della vita utile del cespite senza pezze giustificative a supporto;
- stati di avanzamento lavori per immobilizzazioni in corso;
- non coincidenza fra libro cespiti e presenza fisica dei beni;
- mancato ricalcolo del valore recuperabile dei cespiti in presenza di perdite operative significative;
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